Rinnovabili, intervista del presidente Vigorito al quotidiano Il Mattino: "Troppa burocrazia"

martedì 30 agosto 2022
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Di seguito pubblichiamo il testo dell'intervista rilasciata dal presidente Oreste Vigorito al quotidiano Il Mattino. Intervista realizzata dal giornalista Nando Santonastaso 

Presidente Vigorito, le rinnovabili sono davvero un tesoro per l’economia del Sud?

«Assolutamente sì, solo che la burocrazia, i costi aumentati del 30% delle forniture e dell’energia, ritardi politici e pregiudizi frenano questa prospettiva – risponde Oreste Vigorito, uno dei pionieri italiani dell’energia eolica, presidente di Confindustria Benevento e della locale società calcistica - Ci trasciniamo gli errori commessi 25 anni fa quando le rinnovabili non se le filava nessuno e venivano considerate alla stregua delle fonti assimilate, di origine fossile».

Dove colpisce la burocrazia?

«Quando ad esempio chiede all’impresa che vuole rinnovare i suoi impianti una nuova procedura di Valutazione di impatto ambientale nonostante l’area interessata sia sempre la stessa e abbia già ottenuto la Via a suo tempo. Tutto daccapo, insomma. Altro che condizioni ideali per il repowering al Sud...».

Che tradotto in investimenti cosa vuol dire?

«Vuol dire una turbina al posto di sette, con un aumento di produzione pari al 30% e una notevole riduzione dei costi. Un salto di qualità enorme in altre parole, al quale peraltro il Sud è pronto: quando ho iniziato io c’erano 6-7 addetti, quasi tutti provenienti dall’Enea, oggi siamo a 200 aziende per circa 60mila tecnici specializzati, tutti del Mezzogiorno».

Chi rema contro, presidente?

«Le misure del governo Draghi per contenere il caro energia sono giuste, a venire meno sono state le incombenze che spettano alla burocrazia. Al ministero ci sono ancora progetti per nuove installazioni di impianti non protocollati dopo sette mesi. I tempi ridotti per legge sono stati a conti fatti allungati per prassi... Ma anche le procedure autorizzative della Via sono discutibili: per impianti fino a 30 Megawatt la competenza è della Regione, oltre quella soglia tocca al ministero che però deve sempre interloquire con gli enti locali. E alla fine è comunque la Regione che deve emettere il decreto finale. Ma allora non era meglio che tutto l’iter restasse alle Regioni?».

Quanto tempo passa per le autorizzazioni?

«Il decreto Bersani sulle liberalizzazioni aveva fissato un massimo di 6 mesi. In Campania dove la Regione è molto collaborativa siamo a 2 anni, nelle altre a 4-5 anni. Ricordo che senza autorizzazioni agli impianti non si può partecipare alle aste che peraltro sono bloccate da giugno: non si sa quando e se verranno ripristinate. Mi auguro che il nuovo governo dia priorità a questa esigenza».

Cosa vuol dire che le rinnovabili sono una fonte sicura per l’occupazione al Sud?

«Che la grande industria del Nord può metterci i capitali ma la manutenzione degli impianti la può fare solo il tecnico specializzato del Sud. Senza il suo lavoro gli impianti non possono funzionare». 

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